La sessualità è stata a lungo negata alle persone con disabilità, infantilizzata e stigmatizzata per la sua corporeità “altra” o per la sua difficoltà a vivere le esperienze sentimentali al pari delle altre persone. Imbarazzo, rabbia, confusione possono creare frustrazione nella persona e, ancora, generare paure e creare potenziali situazioni di pericolo, quali abusi e violenze sessuali. Appare chiaro che questo tema sia fortemente connesso al riconoscimento della propria adultità, così come della propria autonomia e dignità. Passi fondamentali perché la persona con disabilità possa avviare e portare a compimento un progetto di vita appagante, che la renda un membro attivo e riconosciuto della società.
Così, riprendendo un progetto pilota realizzato in Associazione e apprezzato dai suoi fruitori, quest’anno abbiamo deciso di proporre il percorso educativo denominato “Senza vergogna” rivolto alle persone con disabilità e ai giovani, in un’ottica di condivisione, inclusione ed integrazione. Il percorso, dedicato ai temi dell’affettività, della consapevolezza del proprio corpo, delle emozioni, della sessualità e delle relazioni interpersonali, ha previsto una serie di incontri con i beneficiari diretti, finalizzati alla discussione delle tematiche di interesse e, a supporto, attività laboratoriali specifiche di danzamovimentoterapia, condotte da un’educatrice professionale, per assumere maggiore consapevolezza del proprio corpo e di quello degli altri, all’interno dello spazio condiviso. Per poter continuare a espandere questo progetto e per sviluppare ulteriormente, nell’opinione pubblica, il concetto che anche la persona con disabilità può e deve essere considerata una risorsa importante per la società, dobbiamo necessariamente arrivare ad un punto di rottura ed uscire dai soliti schemi: dobbiamo quindi garantire alla persona con disabilità, così come devono essere assicurate a tutti gli individui, pari opportunità e dignità, contribuendo a migliorare la qualità della loro vita ed il loro benessere.